sabato 14 febbraio 2009

La Genova di De Andrè: pagine di diario

Genova, 4 Febbraio 2009

Caro Diario,

sono finalmente a Genova! Che giornata! Stamattina mi sono svegliata alle 5, dato che il volo per Torino è partito alle 7, ti avevo già detto che il diretto per Genova non era purtroppo disponibile.. ad ogni modo da Torino tramite il treno siamo giunti nella sua città! Che emozione! Ci siamo subito sistemati in un grazioso albergo che ti consiglio vivamente: Locanda di Palazzo Cicala… E subito dopo ci siamo fiondati da lui! Fabrizio mio! La mostra è allestita proprio nel cuore di Genova, al Palazzo Ducale. Come descrivere il coagulo di passioni, emozioni … cercherò di essere la più chiara possibile… Nella prima sala schermi su cui erano proiettati interviste, concerti di Fabrizio. L’allestimento è quello della tournè delle Nuvole. C’era la sua sedia. E poi appese al tetto le sue chitarre. E anche una A, di anarchia. Sulle pareti: foto a grandezza naturale, testi di canzoni… e anche gli autografi di alcune lettere scritte da piccino ai suoi genitori, appunti sui libri, il testo di Hotel Supramonte… E la sua pagella del liceo! Pensa che un poeta come lui era scarsissimo a scuola: 4 in filosofia! Dimenticavo… in fondo c’era anche il pianoforte, hai presente quello di famiglia a Villa Paradiso?compare spesso in alcune foto della giovinezza… Nella seconda sala, invece, non puoi immaginare che cosa hanno ingegnato! C’erano delle foto, ancora appunti etc… ma soprattutto dei tavoli con sopra tre riquadri. Bastava prendere uno dei dischi, posti al centro della sala, appoggiarlo nello spazio centrale e.... magicamente sui riquadri centrali c’era Lui! Interviste, spezzoni di concerti! Ah! Sono rimasta lì, giocando a cambiare tutti i dischi! Avresti dovuto vedere me, e anche gli altri! Eravamo tutti gasati! La terza sala era quella dei tarocchi, l’allestimento del suo ultimo concerto. C’erano due grandi schermi grazie ai quali potevamo creare dei tarocchi personalizzati. Noi ne abbiamo fatto uno ispirandoci al Suonatore Jones. E poi al centro della sala c’erano tre tarocchi sui quali si potevano vedere i vari personaggi deandreiani ballare a ritmo di musica! Io e Giulio B. ci siamo piazzati lì davanti, commentando i vari abbigliamenti degli attori… dopo siamo andati nella sala successiva. Quella delle diapositive. C’erano tante foto. Bastava sceglierne una e via… ancora interviste di Fabrizio, dei suoi amici… Ci siamo seduti a terra davanti allo schermo e le abbiamo viste tutte! Poi è venuta anche Marta. E tutti e tre lì davanti, saremo rimasti un’ora! E’ stato bello ma non sapevamo cosa ci aspettasse ancora! Nell’ultima sala, infatti, si proiettava ciclicamente un video di 5 ore, tutto su Faber! Puoi immaginare, quanto fossi contenta. Dopo due ore di video, però, ero esausta… a un certo punto io e Giulio B ci siamo addirittura sdraiati a terra… Sì perché il bello di questa mostra era questo, ti sentivi a casa, libero di comportarti come volevi! Io e gli altri ce ne siamo andati, e abbiamo lasciato lì davanti allo schermo Giulio e Marta…Usciti dalla mostra eravamo quindi: Io, Giulia S, Silvia ed Edo. Siamo andati a mangiare. Giulia ha preso uno dei suoi caffè. E dopo abbiamo fatto una passeggiata per Genova: piazza Dante, via XX Settembre (siamo stati anche in due grandissime librerie perché Edo cercava un libro di Boito, che non ha trovato a Catania, ma che non era disponibile neanche a Genova!)… Dopo nella bellissima via Garibaldi, coi suoi palazzi e le famose pinacoteche di Palazzo Rosso e Bianco e poi girovagando per i carruggi ci siamo imbattuti, involontariamente, in via Prè e del Campo, nonostante vista l’ora ce l’avessero vivamente sconsigliate, anzi vietate, sia i nostri genitori, il tizio dell’albergo e le nostre coscienze. Ma il caso a voluto così… ad ogni modo, ne siamo usciti incolumi… e non mi sono sembrate neanche zone così off limits, come si vuol far credere… insomma ho visto di peggio. Ma si vede che forse avremmo dovuto tornarci a notte inoltrata… Visto che c’eravamo persi, una coppia di Genovesi ai quali mi sono avvicinata per chiedere delle informazioni (e che hanno sussultato perché pensavano li stessi aggredendo) ci hanno condotto via da quella cattiva strada. E ho notato come loro stessi, in mezzo a quelle stradicciuole, carruggi come le chiamano loro, non soltanto non si orientano ma erano preoccupati! Comunque alla fine siamo ritornati a Palazzo Ducale per ripescare quei due, che incredibilmente erano da 4 ore davanti a quello schermo e da 7 ore circa alla mostra. Avevano il cervello fuso. Ma conoscevano Fabrizio, meglio della madre, come diceva Giulio. Marta, in quel flusso di immagini e testimonianze, aveva capito che il Fabrizio più bello è quello quarantenne. E francamente sono d’accordo con lei. Comunque dopo, ritornati alla nostra locanda, ci siamo rinfrescati e siamo andati alla ricerca del cibo. Siamo andati al porto e abbiamo trovato una pizzeria graziosa, dove abbiamo mangiato anche le famose focacce genovesi, niente di ché per la verità… ma una volta che sei lì, le mangi… E poi cinema. Milk. Che bel film! Non poteva finire in maniera migliore questa giornata così emozionante!

Elena

1 commento:

  1. Ciao complimenti per il blog, mi piacerebbe aggiungerlo nella mia lista di blog amici. Se sei interessato allo scambio fammi sapere. Ciaoo

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