domenica 11 gennaio 2009

Parlando di De Andrè nel decennale della morte

Scrivere comporta tempo, anche per le chiacchiere di un concerto, ma è meglio non scrivere una frase intera piuttosto che togliere una sola parola che dia il senso ad una frase. La scrittura in fondo non può che imitare la voce. Non credo di potermi definire un industriale o un commerciante di pensieri, forse più commerciante comunque, ma il mio pensiero, per lo più debole, è sempre stato oscurato dalla forza dei sentimenti.
Fabrizio De Andrè

Riconosciuto da tutti come poeta, indimenticato e indimenticabile cantautore, gigante della musica leggera italiana, eppure estremamente timido, ligure di nascita, sardo di adozione, lirico e nel contempo dotato di una sferzante ironia. Definire in maniera univoca Fabrizio De Andrè è impossibile. Credo che chiunque abbia ascoltato De Andrè sia stato travolto da emozioni diverse, a seconda della canzone, a seconda del momento, a seconda dei pensieri suscitati da quella canzone. Io lo “conobbi” la prima volta sei estati fa, quando un mio amico mi canticchiava “Bocca di Rosa”, la canzone in cui Faber (così chiamato dall’amio Paolo Villaggio e divenuto poi il suo soprannome) diceva di riconoscersi al meglio. Da allora ho cominciato ad ascoltare altre canzoni, apprezzandole meglio via via che crescevo.
Molte parole di De Andrè mi hanno accompagnato fino ad oggi, per la loro lapidaria pregnanza, qualcuna di queste voglio condividerla con voi, nel decennale della sua morte. Se anche a voi de Andrè ha insegnato qualcosa, lasciate un commento o scrivete qualche altra frase che secondo voi possa ricordarlo al meglio.

“Ama e ridi se amor risponde
Piangi forte se non ti sente
Dai diamanti non nasce niente
Dal letame nascono i fior”
(tratto da “Via del Campo”)

“Si sa che la gente dà buoni consigli
Sentendosi come Gesù nel tempio
Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può più dare il cattivo esempio”
(tratto da “Bocca di rosa”)

“E se vi siete detti
Non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credervi assolti
siete lo stesso coinvolti”
(tratto da “La canzone del maggio”, scritta ispirandosi ai moti del maggio francese

Fabio Giuffrida

1 commento:

  1. CIao, volevo chiedereti sevcondo te cosa vul dire qundo d andrè dice in Bcca di Rosa:
    “Si sa che la gente dà buoni consigli
    Sentendosi come Gesù nel tempio
    Si sa che la gente dà buoni consigli
    Se non può più dare il cattivo esempio”
    a cosa fa riferimento? grazie mille..ciao!
    superciaiaro@libero.it

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